mercoledì 18 febbraio 2009

L'altra faccia del turismo

STOP SEXUAL TOURISM

Nessun Paese, nessuna cultura, nessuna società possono definirsi civili quando mancano in uno dei doveri primari fondamentali: la cura, la protezione ed il rispetto delle donne e dei minori.   

Questi delitti atroci non riguardano altri, ma tutti noi. Non avvengono lontano, perché è il nostro vicino di casa o il collega di lavoro: prenotano una vacanza in un paese esotico, comprano una bambina o un bambino e uccidono l’innocenza.

Li violentano due volte: abusano di loro e li umiliano, comprandoli con il denaro sottratto loro con l’indifferenza, il disprezzo, l’avidità, il consumismo. Rendendoli poveri, schiavi e affamati lasciandogli in cambio un unico futuro, un futuro negato.

Questo post si inserisce una catena di post di bloggers uniti per dire No al turismo sessuale.

STOP SEXUAL TOURISM

giovedì 5 febbraio 2009

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In questi giorni ho sentito un cambiamento nell’aria.

Fronti si susseguono in rapido movimento e già non sembra più inverno. Pensieri altrettanto veloci si alternano, li osservo così come osservo le nuvole, e come queste alcuni sono solo sbuffi leggeri di vapore acqueo, altri invece sono cumulo nembi carichi di tempesta.

Nell’attesa che qualcuno di essi si dissolva o si concretizzi, magari in un sorriso, forse in un dipinto, navigo a vista.

Ho trovato questo video su You Tube e lo condivido con voi. Per chi non lo sapesse Peter Gabriel mi accompagna da molto, molto tempo.

C’è sempre un suo brano che sottolinea le mie nuvole in movimento.