sabato 28 marzo 2009

Bug’s life

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Al principio di tutte le cose era..

Come dire, la nuda pietra, conglomerati. Uff, troppo tecnico. Sassi è meglio.


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Al principio ogni principiante che desidera dipingere sui sassi, dopo essersi esaltato leggendo avidamente i libri di Lin Wellford o Roberto Rizzo, inizia dal principio: le coccinelle.


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Adesso che è primavera (davvero, l’avete notato?) sono giusto in tema.

Questa è la fase 1: una matita morbida ma non troppo e un abbozzo sul sasso per definire testa e corpo.

Niente di complicato, se siete abbastanza sicuri si può fare anche direttamente con colore e pennello, saltando direttamente alla fase 2.


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Nero per i contorni, la testa e la parte inferiore del corpo. Per la parte superiore potete scegliere il rosso, il giallo, l’arancione o altri colori a vostra discrezione o secondo la disponibilità di quanto è rimasto nei tubetti.

Le coccinelle sono di fantasia, non troverete in natura esemplari che spernacchiano o tentano di baciarvi! Mordervi magari si, le coccinelle sono degli spietati predatori.

Fase 3: occhi, antenne, macchie nere e infine, per ultimi, i dettagli. Qualche tocco di bianco per dare luce, profondità e per ammorbidire l’insieme.


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Da parecchio tempo non mi occupavo di coccinelle, poi il progetto in divenire di un corso di pittura su sasso ed ecco, si ricomincia dal principio.

Il cielo sopra Milano

Oh binario..

Quindi , sono a Milano. Non è la prima volta, ma di questa città ho visitato il centro che ruota attorno al Duomo e poco altro, sempre toccata e fuga di una giornata. E' la mostra Magritte – Il mistero della natura, Palazzo Reale che mi ha chiamato. Anche stavolta quindi non fa eccezione, sarà una visita veloce ma.. Questo è stato anche un viaggio.. nel tempo, perché qualcosa accade appena arrivo dalla stazione Centrale in Piazza Duomo..

Ma che accade? Baionette e moschetti? A Milano?






Rievocazione storica delle cinque giornate di Milano. Villici, cittadini e militari austriaci che seguono e si inseguono in pieno centro.. Noto che le colorite espressioni popolari di.. avversione verso gli allora dominatori austriaci sono giunte pressoché immutate fino a noi.. Appena appena disperse dal vento..

” … rucchi.. di… rda!..” .........

Mentre le grida si spengono nel brusio della folla mi scaldo al sole sui gradini del Duomo e penso.. Penso che questa città è nata da un sogno, il sogno di Belloveso e della dea che una notte gli apparve per dargli un segno, per indicargli che lì dove era sarebbe sorta una città.. Immagine di abbondanza e generosità, la Dea scelse le sembianze.. di una scrofa. Questo significa mediolanum in celtico: sacra scrofa pelosa.


Anteprima: apertura del museo Magritte a Bruxelles. Nota dolente: la coda di ingresso, oltre un'ora di attesa..




Altra nota dolente della mostra: lo shop del Museo, forse per un' affluenza veramente al di sopra di ogni previsione, era completamente depredato di ogni catalogo, poster, cartolina, segnalibro, ombrello (ebbene si, altrove ho visto i campi di grano di Van Gogh stampati sugli ombrell ) che riguardasse Magritte..

Volevo dirvi che.. Di questo viaggio, questa ultima parte di vacanza.. Sapete, Milano ha iniziato a operare un effetto strano su di me, e il mio sguardo si è diretto sempre più spesso verso l’alto a confondere i cieli di Magritte dipinti, limpidi senza confini seppure incorniciati, e il cielo sopra Milano che mi chiamava dai riflessi sui vetri, dalle linee curve e dagli angoli di palazzi, sculture, campanili, guglie e gargoyle del Duomo.









lunedì 23 marzo 2009

La turista errante


Dunque, eccomi qui, sono tornata.

Una settimana errante tra Liguria e Lombardia. Ho alcuni scatti e qualche pensiero tra il mare e il cielo. Nel post precedente mi sono soffermata molto sui dettagli culinari (e certo la Liguria ne offre di succulenti), qui invece quello che segue è lo sguardo di una perfetta turista, non per caso nella Riviera di Levante.


Questo è il lungomare di Nervi, che si snoda in una lunga passeggiata tra il mare e il verde del parco delle ville Groppallo-Serra-Grimaldi. Un piccolo paradiso, il sole primaverile dei giorni scorsi era un invito a sdraiarsi sull'erba nuova, tra palme, pini, cedri ed eucalipti per oziare, oziare spudoratamente..

E scoprirsi osservati dagli scoiattoli: tanti e curiosi, indaffarati, poco o niente timorosi. Nel chiosco di fronte alla piccola stazione ferroviaria si possono acquistare sacchetti di noci apposta per loro.


La passeggiata è gradevole e vacanziera, ma c'è anche chi lavora e sfrutta ogni angolo disponibile in attesa del bel tempo e della prossima stagione di pesca. Così tra un arcata della ferrovia e il muro di contenimento ci si inventa una rimessa per le barche, ripostigli all inclusive..



Ed ecco.. Genova!


 

Porta Soprana, in primo piano a destra la casa di Colombo. O almeno così si dice..

Da qui, signore e signori, si entra nella città vecchia con i suoi negozi e botteghe che hanno conservato gli arredi originali, chiese e palazzi signorili. E vicoli strettissimi, le case talmente vicine che è sufficiente allargare le braccia per toccarne i muri. Non mi sono addentrata nei carruggi, stava facendo sera e la mia 'guida' ha tracciato un percorso meno pittoresco ma senz'altro più sicuro, la fama che hanno conquistato nel passato in parte è ancora meritata.


 

Qui siamo ai piedi della scalinata della Cattedrale di San Lorenzo, custodita da una coppia di leoni marmorei di tutto rispetto. Questa sotto è la facciata.

 

Foto al volo, la decorazione a strisce chiare e scure tipica dello stile tirrenico, la ristrettezza della piazza adiacente.. Insomma pare storta, ma giuro che non lo è.

Nota: conservato nel Museo del Tesoro della Cattedrale, il Sacro Catino di cui ho già parlato nel post precedente, lo potrete vedere cliccando il link più sopra. 

Sacro catino o Santo Graal, non ho tentato di usarlo in cerca dell'immortalità: Napoleone lo portò con se (come fece con un sacco di altre opere archeologiche e artistiche) con la scusa di esaminarlo, e quando venne riconsegnato gli emissari furono maldestri e riuscirono a romperlo.. L’inevitabile destino che accomuna le sacre reliquie ed i servizi buoni.



Palazzo della Borsa Nuova. Non sono appassionata di finanza, voglio solo darvi un esempio dell'architettura ottocentesca che caratterizza la parte 'nuova' e che a me, abituata in un paesino di provincia, e la sensazione è quella di camminare fra gigantesche bomboniere piene di stucchi, grottesche e balaustre.

 

Da provinciale, preferisco gli spazi che danno respiro. Questa è la spiaggia di Camogli; sotto il paese visto dalla parte del porticciolo.


 

Camogli nel Golfo Paradiso. L'aspetto adesso è sonnacchioso e un poco dismesso, la stagione non è ancora iniziata ma a maggio si risveglierà di certo con la Sagra del pesce, cucinato in enormi padelle come queste, appese dopo anni di onorato servizio.


 

Le spiagge del Levante sono una grossa tentazione per me, ma giuro che ho resistito e non ho raccolto e tenuto nemmeno un sassolino. Credetemi, è stata durissima..

 

E poi, mi aspettava il treno, direzione Milano.

Un grazie con tutto il cuore a Willyna ed alla sua famiglia, hanno fatto diventare questa piccola vacanza un pensiero felice. ;)

domenica 1 marzo 2009

Pensieri felici

me and Mary

Non sono riuscita a mantenere le promesse che mi ero fatta, non ancora almeno. Diversi progetti in mente, qualcuno già abbozzato: mi hanno  rubato il tempo e l’attenzione  e così non ho niente di pronto. Ci sono una volpe, un gatto, una coppia di cani e una di cavalli che mi guardano sconsolati dal loro angolo, in attesa..

Sob!

La quantità di impicci, contrattempi, problemi e collisioni di varia natura che mi hanno distratto è.. impressionante! Oggi volevo metterci rimedio, almeno in parte, ma la giornata grigia e uggiosa, la pioggerella fine mi hanno fatto sentire la stanchezza di queste settimane. Va bene, in questi casi allora ci vuole un pensiero felice.

Eccolo, uno piccolo e prezioso che risale alla primavera scorsa.  Una bella giornata di sole,  in perlustrazione al fiume ai miei ‘siti di raccolta’, raccolta sassi.. Parecchie chiacchiere con molta allegria in compagnia di una amica di vecchia data. Mary è produttrice biologica di frutta e verdura, ha una piccola casetta e un podere che coltiva da se, un orto meraviglioso, un frutteto che sta rinnovando e che tra poco esploderà di fiori e profumo di polline, Pino e Toni.

Loro li conoscete già, Pino il grasso pony e Toni la somarina (devo dirlo piano, Pino è decisamente grassottello ma permaloso, e geloso, deve sempre essere nominato per primo..).

In questa istantanea non siamo serie per niente, ci siamo improvvisate geologhe.. per caso..

Faccio un’altra promessa, voi tutti testimoni: prometto che avrete un servizio fotografico completo della mia prossima  spedizione ‘alla ricerca dei sassi perduti’. Voglio farvi conoscere il fiume Panaro in primavera, nel periodo della fioritura. Manca poco ormai.. Altri sassi, e pensieri felici.